Una carrellata di detti, aforismi e massime che analizza con ironia i massimi sistemi della vita: il sesso sfrenato e il piacere del cibo.
Un'opera capace di miscelare senza soluzione di continuità poesia e prosa, aforismi e massime, detti proverbiali e imprecazioni, strafalcioni lessicali e sublimi odi pindariche. Un UFO della narrativa contemporanea che narra e parla, straparla e inveisce, ride e sbraita, commuove e irrita, deride e ferisce, vola nei cieli celesti e si immerge nella concretezza di una realtà terrigna e terragna. E, se questa carrellata di pensieri, parole, opere ed omissioni alle volte stroppia, deborda, rompe gli argini del buon senso narrativo, sommerge il lettore con un profluvio lessicale che lascia attoniti ed esterrefatti, è impossibile non scorgere in questa stralunata narrazione e in questo narratore sui generis un talento vero e una voce fuori dal coro.
Carattere anticonformisra ed iconoclasta, Sandro Mosci è un autore che non ama le definizioni univoche né essere incasellato in generi narrativi prestabiliti. Con Là dove dorme il lepre si è classificato al III posto del Premio Letterario "Argenpic - Scrivere Piccante" 2017.
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